Certo che cambiare coinquilini ogni anno e trovarsi con la casa per aria perché certi soggetti non hanno voglia di ripulire la vasca da bagno dopo aver fatto i fanghi della GUAM va oltre ogni sopportazione.
Una volta stavo per rompermi una caviglia perché una cretina aveva messo una cyclette nel nostro minuscolo ingresso, senza alcun preavviso. Non l'ha mai tolta.
Cambiai casa.
Andai a convivere con una darkettona fuori di testa, e in brevissimo tempo eravamo diventate gemelle siamesi alla ricerca del senso della vita in scantinati oscuri e pieni di gente in pvc.
Ma quando trovai sul divano un suo assorbente usato, capii che era finita un'epoca: non ero più così fattona da poterlo tollerare.
Anzi, veramente non toccavo nemmeno più una canna da una discreta manciata di mesi.
Causa periodo di crisi economica, peste bubbonica, datori di lavoro oscenamente ricchi che pagano merdosamente poco e assenza totale di voglia di "sbarcare il lunario" in una topaia, temporaneamente la cyborgfemmina ripiegava, in attesa di tempi migliori, nell'antro della creatura ragnesca del signore degli anelli: ovvero la casa dei genitori.
Voi non potrete mai sapere quale agonia ho provato nel rientrare nella casa paterna: per inciso, io adoro mia madre ma con mio padre è già tanto se ci limitiamo a lanciarci dietro vasi di fiori, evitando così di colpirci a morte con pesanti statue di metallo del Buddha o di farci gli agguati per lanciarci dentro la vasca da bagno dei phon accesi.
Non ci odiamo: è vero amore filiale tra due gemelli ascendenti cancro.
Ci amiamo segretamente.
Molto segretamente.
Ci amiamo così tanto che dice di volermi dare una mano col mutuo "pur di non vedere più la mia faccia di cazzo per casa". Io gli rispondo che dovrebbe essere felice: la mia aria odiosa è la prova della fedeltà di mia madre.
In realtà è il suo modo burbero per chiedermi se ho bisogno di una mano. Cazzo sì. Da sola dovrei aspettare altri 5 mesi per permettermi qualcosa, ma anche fra 5 mesi se chiedo un mutuo senza un fideiussore mi ridono in faccia, poi chiamano i colleghi di sotto e si rotolano tutti insieme con le lacrime agli occhi. Chiudiamo la nostra serie di frecciatine con una stretta di mano.
Torniamo a noi.
Quando mia madre, a pranzo, mi disse che, dando un'occhiata anche lei, forse aveva trovato un'occasione interessante, io mi sentivo frustrata da quell'agente immobiliare di cui vi parlavo la settimana scorsa.
Avevo quasi deciso di piantare una tenda sull'argine e vivere lì, con un corno celtico da idromele come unico bene pignorabile.
Mia madre disse solo: "vista fiume"
"Sei pazza? Come l'atrio delle nutrie della scorsa settimana?"
"Mah, prova a chiamare: non è la stessa agenzia, è un condominio nuovissimo e con quattro appartamenti, uno per piano."
Mi risponde al telefono quest'uomo molto gentile dalla voce affascinante.
Che oggi si rivela un uomo molto affascinante dalla voce gentile.
Si chiama come il mio Mister Big, e questo depone a suo favore.
Ci incontriamo nei pressi dell'appartamento.
Piove.
Entriamo in casa, dove ci aspetta l'ingegnere. Vediamo il piano terra. Bellissima vista sul fiume ma solo una camera: scartato.
Vediamo il terzo piano. Molto bello, ma il fiume sembra così in basso...
Vediamo il primo piano. Un tuffo al cuore: due alberi circondano i confini del terrazzo e incorniciano il fiume sotto di noi. Anche con la pioggia è stupendo. Un'anatra starnazza un benvenuto dal piano di sotto, si morde convulsamente un'ascella e poi si rituffa nel fiume.
Inizia la tiritera di rito: riscaldamento a pavimento, condizionatori già montati, bagni finiti, detrazione fiscale del 9%, insonorizzazione con i piani di sopra e di sotto, finiture nuove, vetri antisfondamento, zanzariere montate, cantina e posto auto compresi nel prezzo.
Manca solo che mi dica "e se vuole le offro anche la cena".
La musica dell'agenzia immobiliare dei sogni.
Ma continuo a guardare fuori dalla finestra.
Vedo già le sedie sul terrazzo, vedo il tavolo da pranzo di fronte al fiume, un gatto felice di vivere a stretto contatto con le anatre... e poi vedo piante in quel salone e libri, montagne di libri e una porta a vetri colorati per la cucina.
Vedo casa.
L'agente immobiliare parla e io sogno un tavolo di vetro con centrino blu e un cesto di rose rosse.
Poi gli faccio abbassare seduta stante il prezzo di 12.000 euro.
E gli dico "ci penserò".
Ma è come quando sono entrata in quel bar e Johnny mi ha sorriso: era tre anni fa, lui era fidanzato e io pure, ma quando una cosa è tua lo sai.
Nonostante questa consapevolezza, non c'è niente di male a tirarsela lo stesso.
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Per la cronaca, presto vi informerò sulla mia presentazione alla nonna di Johnny (sic!), durante una cerimonia militare in onore del padre.
Porca puttana zio Sam, mi sa che mi sono incastrata anch'io.
Porca puttana zio Sam.
Tu con una minorenne e io con Highlander.
Tu con una minorenne e io con Highlander.