venerdì 7 ottobre 2011

maschio alfa - 1 - il pericolo del maschio alfa

A volte ti chiedi se, strattonando un uomo per la cravatta in un raptus stile "appendimi al muro come fossi un quadretto", rischi per caso di soffocarlo e, quindi, non raggiungere lo scopo voluto.
Le cose si complicano se quell'uomo, protagonista di tali scenette nella tua testa, butta mezze parole sul tavolo ed è il tuo capo. Nemmeno un capo qualunque. Il supermegadirettore di Fantozzi con la poltrona in pelle umana, che tiene per le palle 4 piani di gente e tratta bene solo te. Il che può dare alla testa.
Mai andare con il capo, recita ogni manuale d'amore: solitamente è sposato, non porta la fede ed è il più grande pezzo di merda sulla faccia della terra.

* Senonché, quando ti dice: "Il problema di lavorare con lei è che è pericolosa", ti trovi a dover fare la figura della scema che non ha capito a cosa si riferisce e, uscendo dal suo studio per scendere le scale insieme, chiedi ad alta voce "E come mai le scrittrici sarebbero pericolose?".

* Se gli chiedi quando puoi passare a portargli i documenti e lui ti risponde "quando vuole", sei tentata di rispondergli "stasera alle 8, così vediamo se hai quella faccia tosta per qualcosa", ma ritieni sia più saggio dire "passo lunedì dopo la riunione" (che però, ti rendi conto dopo, finisce a mezzogiorno e 20 il che, quindi, forse equivale in gergo scimmiesco a "invitami a pranzo": conviene che me la svigni in stile Houdinì).

* Quando davanti allo studio c'è una fila di 8 persone, lui arriva con un'ora e dieci di ritardo e dice solo "Eccola qui... Fate passare la mia scrittrice"

In tutte queste situazioni, che si contano in 15 minuti ogni 10 giorni, evitando io come la peste il suddetto uomo che porta guai, capisco comunque di avere un problema. L'ho capito quando, per andare insieme al quarto piano, il maschio alfa si avvicina all'ascensore, sorridendo io imbocco il corridoio a velocità record, quindi mi volto e faccio la domanda retorica: "scale? :)" 
Traduzione: non entro in una scatola di alluminio con Lei, in cui nessuno ci sente e ci vede.

Mai andrei infatti contro la regola "non uscire col capo", ma ricordo che Hugh Grant rispose a Bridget Jones "e allora è licenziata, ci vediamo alle 8".
Sono quasi sicura che tra un po' mi troverò in una situazione pericolosissima, e allora o saprò uscirne con un doppio salto carpiato con avvitamento, o il mio contratto non diventerà a tempo indeterminato. In compenso potrò strattonargli la cravatta, farmi ridurre a una larva depressa nel giro di un mese e, la prossima volta, imparare dai miei errori.

Vi farò sapere se, anche stavolta, la nostra eroina ne uscirà illesa.
A lunedì con aggiornamenti.

7 commenti:

  1. MI FAI RIDERE UN SACCO.. ho proprio bisogno di un blog così, che mi faccia disconnettere, anche se solo per pochi secondi..

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  2. ahahahahahah e così ridi delle mie disgrazie?
    Bene, allora evidentemente riesco nel mio intento ;)

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  3. Non è il mio genere di situazioni preferito, però attendo il seguito, sono curioso. :)

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  4. Veramente non è nemmeno il mio genere di situazioni preferito, ma come disse Beigbeder (nel suo libro "l'amore dura tre anni", che prossimamente citerò):

    "già sono schizofrenico nella mia vita professionale, mi rifiuto di diventarlo anche in quella sentimentale."

    Ma un po' come in quel film (gioventù bruciata con James Dean), a volte ci troviamo nell'assurda situazione di voler fare la chicken run, la gara a chi frena per ultimo senza finire nel precipizio.

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  5. Adoro la chicken run!!!

    Oggi è lunedì... attendo con ansia ;)

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  6. Molto simpatico questo blog... mi ha fatto pensare a tutti i balenghi che ho trovato sul mio cammino. Appena avrò l'ispirazione, ci scriverò il mio primo best seller ehehehehhe

    Ciaooo
    Cris

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  7. @walk: la chicken run qui va a velocità bradipo... si chiama "logorare le difese avversarie", temo.

    @Miss raw: benvenuta nella mia casetta... spero di avere notizie anche dei tuoi balenghi!

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