martedì 28 febbraio 2012

caro dottore...

Caro dottore,
temo di essermi lussata una spalla.

"Sintomi?"
"Fa cric-croc appena la muovo. Accuso gonfiore nella parte superiore esterna, nonché in prossimità della clavicola. Non è la prima volta, comunque: questa spalla è già uscita due volte, durante delle gare sportive"
"Potrebbe essere anche un problema ai legamenti. Vediamo... com'è successo stavolta?"
"Facendo ginnastica da camera."


Non mi guardi in quel modo!!! Tant'è, dottore.

"Flessioni?" chiede il dottore, confuso.
"Una specie..." rispondo arrossendo.
Lo sguardo del dottore si fa torvo.
"Signorina, avrei bisogno di sapere quale movimento ha fatto per capire se è una lussazione o cos'altro".

Porco, pensavo. Hai capito benissimo. Non te lo mimerò.
E invece sì.
"beh, ero messa pressappoco così..."
"AH!" rivolta gli occhi per aria in stile "padre incredulo e preoccupato per avere appena scoperto che il figlio di 12 anni va a fare motocross sull'argine con un 250 rubato"
Sottotitolo: ma sei mona o contorsionista?


Pare che dovrò stare per un po' a riposo, mi toccano una risonanza magnetica e altri esami.
Antidolorifici, voltaren gel e una buona scusa per prendermi un po' di vacanza e farmi fare tanti massaggi.
Il dottore mi ha assolutamente vietato qualunque altra "posa da contorsionista", in attesa di sapere se servirà un'operazione per la mia malandata spalluccia.

Sto decisamente invecchiando.
Decisamente invecchiando.
Qualche altro lustro e mi toccherà farlo solo nella posizione del missionario.

martedì 21 febbraio 2012

il quasi-moroso - sedetevi comodi

Oggi finisce un'epoca.
Mettetevi seduti, comodi.

Esplodevo in tutto il mio cinismo. Fieramente vestita da cretina in minigonna, con aria di sufficienza e stivale alto. Qualche battuta con l'amica a fianco e il compagno di birre, lo zio Sam.

Avevo saputo, nei giorni precedenti, che l'ex-quasi-moroso-sconclusionato si era messo alla disperata ricerca di un lavoro degno di questo nome e si iscriveva di volata all'albo degli psicologi, evento sempre rimandato nonostante avesse fatto l'esame di stato.
Che non usciva di casa perché doveva studiare.
La mia amica l'aveva visto nel suo locale e mi aveva detto "è giù".
E in tutto ciò non mi aveva chiamata.
Neanche una volta.
Solo, qualche giorno dopo San Valentino, mi era arrivato un pacchetto con due regali.
Poi, silenzio.

Fino a domenica pomeriggio.
Avevo riguardato le foto della nostra vacanza, quei pochi giorni che avevamo potuto passare insieme senza 'sto cazzo di locale di pervertiti in cui lavora 7 sere su 7.
Avevo ricordato quanto abbiamo riso, quando squilla il telefono.
Inutile spiegare il marasma di "scusami/ mi sono comportato da scemo" e via dicendo.
La risposta era sempre la stessa: "non so cosa dirti... dispiacerti non cambia la realtà".

Che io credessi in un vero cambiamento era ovviamente fuori discussione: le buone intenzioni sono come i propositi di Capodanno, lasciano il tempo che trovano.

Cosa vi devo dire..?
Ridevo con i compari di birre, quando ho visto sulla porta Lo Sconclusionato.
E gli ho buttato le braccia al collo come una ragazzina perché mi mancava.
Senza pensare alle conseguenze... solo perché era da anni che non mi veniva da farlo.

giovedì 16 febbraio 2012

le fughe- la soluzione ai problemi

Parlavo con la mia amica-collega Gilda, ovviamente al corrente dei risvolti delle mie storie disastrose.
Ormai da un po', nel nostro studio ai piani alti, avevamo messo in piedi una rivolta sindacale, perciò disponevamo ora di due pause tè - una alle 11 e una alle 17, cui partecipava anche l'altra amica-collega, Giulia, che puntualmente preparava muffin a raffica (col cioccolato, con le carote, con le noci, al cocco e via dicendo).

Comodamente sedute sul mobiletto davanti alla "finestra sul cortile" dello studio di Gilda, tazza di tè in una mano e muffin nell'altra, le nostre giornate ormai passavano così, a rimirare un pazzo psicotico che ogni mattina alla stessa ora usciva dal cancello di casa sua con i capelli unti, e vestito sempre uguale.
Si diceva che il tizio in questione, che fra l'altro era anche il fratello onto di Ozzy Osburne, un tempo fosse un dottore, ma i NAS gli avevano chiuso lo studio per le pessime condizioni igieniche.
Il tizio non è, in realtà, che fosse mai stato tanto normale, ma dopo la chiusura dello studio era crollato in una buca esistenziale terrificante.
Ogni tanto vedevamo sua moglie Morticia Addams buttare la spazzatura; sapevamo anche che aveva dei figli - bambini pallidi, depressi e vestiti di cenci - che non uscivano mai di casa.
A volte, quando pioveva a dirotto, si vedeva dalla finestra il povero Ozzy che annaffiava le piastrelle della veranda, con aria concentrata e assorta, come se il suo atto avesse avuto una qualche utilità - oscura per noi mortali.

Dinnanzi a questo spaccato di vita coniugale di due poveri esseri umani, noi tre donne favolose sui venticinque (sì, è vero, un paio di noi hanno venticinque anni da qualche tempo, ormai) sorseggiavamo il nostro tè. L'argomento della giornata era, ovviamente, come Lisa mollò il moroso il giorno di San Valentino.

"Ah ma sei brava tu..." mi diceva Gilda davanti a una tazza di tè. "Tu sai anche tenere duro, pensa che io invece avevo provato a mollarlo quest'estate ma..."

Ora, c'è da dire che Gilda ha una storia un po' particolare, per la serie che lui stava con un'altra, ma poi aveva mollato l'altra, rivelando però in breve tempo di essere un dipendente affettivo che ora lei si ritrovava sul groppone.
Lei, nel frattempo, aveva rincontrato per caso il suo ex (io l'ho visto il suo ex, ed è un bocconcino), ed era seriamente indecisa se tornare con lui.
Senonché il suo nuovo moroso, che qui chiameremo Il Dipendente Affettivo, non c'era verso di riuscire a scaricarlo, perché altrimenti le si presentava sotto casa a ore improponibili.

"Pensa che quest'estate ho cercato di mollarlo ed è stato un melodramma: veniva tutte le notti sotto casa mia alle 4 di mattina"
Robe da secchiate d'acqua in testa, alla vecchia maniera.
Inizia a raccontarmi di questo melodramma continuo, e io inizio a rivedere gli ultimi giorni: rose sul cofano della macchina, confessioni di una mente turbata, minacce di suicidio e via discorrendo.

"Come se la soluzione a tutti i problemi fosse quella di comportarsi da psicopatici!" sbottavo io.

E mentre dicevo questa frase, come se l'avessimo evocato, sotto la finestra dello studio di Gilda passava il povero Ozzy, vestito come sempre, a buttare la spazzatura.
Perché almeno quello, dopo la visita dei NAS, l'aveva imparato.

mercoledì 15 febbraio 2012

San Faustino e la palma d'oro

15 febbraio, San Faustino, festa dei single.
Ovvero il mio non-compleanno.

Dopo il diabete che ci siamo fatte venire ieri e le salassate al portafoglio subite durante l'inutile festa degli innamorati, le poche donne single e felici che rimangono al mondo, solitamente, si danno appuntamento il 15 febbraio per parlare degli ultimi 20 appuntamenti fiasco, onde aggiudicarsi la palma d'oro di stronza dell'anno.

Si tratta di una vera e propria competizione, per noi affezionatissime della solitudine: alle ore 00:01 di San Faustino, in pieno stile fantozziano, mentalmente ripercorriamo quanto di più scimmiesco abbiamo incontrato della razza umana nell'ultimo anno, nonché le relative rispostacce o bidoni fotonici, e chi più ne ha più né metta.

Quest'anno, però, la palma d'oro è mia: dopo l'ennesimo ritardo di due ore e il bidone alla colazione del mattino successivo, ho brutalmente scaricato il quasi-moroso durante la festa degli innamorati.

Sì.
Esatto.

Scopro, infatti, nel corso del tempo, che questo fantomatico uomo dalle mille risorse (così, almeno, si presentava) non era che uno dei tanti tizi che iniziano mille cose senza finirne nessuna, accumulano ritardi di ore e una serie infinita di giustificazioni; per cui, una volta smascherato, prima avrei dovuto "portare pazienza perché davvero voleva mettere a posto la sua vita". Poi, al contrario, vederlo lentamente impadronirsi del mio divano sbattendomi in cucina.

D'altra parte, saprete bene che, come tutte le razze di volatili esistenti sulla faccia del pianeta terra, anche gli uccelli senza ali hanno l'abitudine, per sedurre la femmina uccello, di intonare canti di corteggiamento e mettere in mostra il loro piumaggio straordinario per i primi giorni di corteggiamento.
Poi, però, solitamente scopri che il falco albino in questione non era altro che un passerotto spelacchiato.
Niente contro i passerotti, per carità... ma a me risulta che gli errori sulle qualità di una persona che causano il consenso a una relazione, se sono scoperti diventano anche causa di rottura di quella relazione.

Alcuni esempi, ovviamente non riferiti al tizio in questione, che essendo stato scaricato a San Valentino non merita anche di essere sputtanato nei dettagli:
"Sono un dottore" e scopri che ha solo buttato una laurea in medicina nel cesso.
"Mi sto per laureare in...", la cui traduzione è "sono iscritto e non ho mai fatto un esame".
"Scusa il ritardo, c'era traffico"... traduzione: "mi sono fermato a bere con l'amico".
"Mi piace mangiare fuori", laddove si omette "se solo avessi 10 euro per farlo".
"Mi piace mangiare bene", con sottotitolo "ti incatenerò ai fornelli".
"Ogni tanto è bello bersi una birra", sottotitolo "sono un alcolizzato".
"In famiglia abbiamo la costituzione un po' grossa", sottotitolo "non ho la minima intenzione di mettermi a dieta".

Esistono anche, se non lo sapeste, tremila esempi di lavori fantasiosi con cui vi possono ingannare.
Esempio:
"Gestisco un locale", laddove si omette "dove la gente si frusta il venerdì sera"
"Ho tre lavori", laddove si omette "li considero lavori ma sono hobby non pagati"
"Sono un artista", cioè "faccio l'imbianchino", oppure "sono in una gang di teppisti che di notte va a fare i murales"
"Ho preso ferie per stare con te", sottotitolo: "Sono arrivati i NAS nel locale in cui la gente si frusta il venerdì sera"

Buona festa dei single, io vado a ritirare la mia palma d'oro di stronza dell'anno.

mercoledì 8 febbraio 2012

le fughe- asciugoni Regina

L'asciugone è una nuova specie umana, creata da Dio per far ritrarre ulteriormente gli attributi femminili, creando una specie di voragine.
Per generare questa nuova specie, Dio soffiò sulla carta assorbente, con un risultato agghiacciante: come gli omonimi asciugoni Regina, anche quelli umani "non finiscono mai".

Solitamente ti rimorchiano al bancone del bar mentre stai aspettando qualcuno, o iniziano a seguirti per la strada con la scusa del "ci conosciamo?" e, poi, ti fermano ogni volta che t'incontrano.
In realtà non esiste un modo per scaricarli, perché se rispondi "sei nauseante" sono capaci di dirti che non li conosci e che potresti almeno parlare con loro cinque minuti prima di mandarli via; a quel punto tu risponderesti "no, guarda, la prima impressione è quella che conta" e dovresti sorbirti una filippica sull'abito che non fa il monaco e l'apparenza che inganna.
Infatti, nell'ordine, gli asciugoni sono: duri di comprendonio, invadenti e particolarmente inclini a sorprenderti con effetti speciali.
L'unica cosa da fare è, per quanto possibile, toglierseli di torno con poche parole.

L'asciugone in questione era un ragazzo in crisi adolescenziale di ritorno, di circa 24 anni: capelli ossigenati dal vago colore arancione (nessuno gli ha mai detto che esistono prodotti appositi?), segni dell'acne che al liceo lo perseguitava, smalto nero mangiucchiato, bestemmia a quattro ruote motrici.

Codesto scherzo della natura si avvicinava al bancone.
Io, ovviamente, mi giravo dall'altra parte.

"Ci siamo già visti?"
"Non credo (sottotitolo: uno sfigato come te non passa inosservato, mi ricorderei)"
"Ma sì, ma sì, io ti ho già vista, dioXXX! Mi ricordo di una sera che cantavi..."
"Può essere... ma non mi ricordo proprio"
"Io ho uno studio di registrazione, vuoi incidere qualcosa con me?" dice, sedendosi.
"No, grazie. Comunque quella sarebbe occupata."
"Dai, dioXXX, vieni! Facciamo che ti do il mio numero..."
"Va bè, guarda, scrivilo là" e gli porgo un tovagliolino di carta.
A questo punto uno, umiliato, dovrebbe aver capito il messaggio: il tuo numero non entrerà mai a ingombrare la memoria del mio telefono.
Invece chiede una penna al barista.

Poco dopo arriva il quasi-moroso, il tovagliolo diventa un sottobicchiere e la cosa finisce là.

Senonché ieri, andando al lavoro, qualcuno urla per la strada.

"EEEEEHHIIIII!!!!"

Puttanaeva, cos'è?
Era l'asciugone.
"CIAO, SONO IO!!!! ahahahahah!!!"

Questo è pazzo.


"Allora, finalmente ti rivedo!"
"Ehhh sì, che gioia, eh?"
"Ahahahaha che simpatica... ma certo che è una gioia!"
"Intendevo per me, ed ero ironica"
"Ahahaha. E dove vai?"
"Al lavoro. Scusa, sono di fretta."
"Ah, io invece sono fuori come un caco, mi sono fumato un sacco di roba!"
"Ecco, allora vedi di andare da un'altra parte e darti una calmata."

Vi dirò solamente che un tizio camminava davanti a noi, per la strada.
La sottoscritta allungava il passo per sfuggire all'asciugone. Il tizio si girava, si metteva a ridere e diceva solo: "Eh, sono ragazzi! Porta pazienza!"

Già... come dice lo zio Sam... "sono ragazzi"!

lunedì 6 febbraio 2012

il quasi-moroso- progetti per carnevale

Una pigra domenica pomeriggio.
Un letto con lenzuolo verde fluo, degno dei migliori anni '80.
Un trombamico diventato quasi-moroso e una single incallita diventata quasi angelo del focolare.

Mentre le altre coppie pensano ai regali di San Valentino, noi pensiamo a Carnevale.

"C'è una festa di Carnevale sabato al locale" fa lui
"Ah, bene... ho giusto rispolverato il cilindro e il papillon... qualcosa mi inventerò"
"Io pensavo di vestirmi da talebano".

Da talebano..?


Signori, prego, attenzione.
Il mio anormalissimo uomo ha un progetto.
Robe che se lo fa per la strada me lo mettono in galera per spargimento del terrore nella popolazione.

Progettava di entrare nel locale (che poi è suo, quindi forse non lo sbattono neanche fuori) con una kefiah in testa, bardato da talebano, urlando "ALLAH AKBAH" con addosso una maglietta di Gheddafi e iniziare a scoppiare dei palloncini appesi alla cintura.

Io ho due lati del mio cervello che urlano, in questo momento:
uno urla "sto con un deficiente"; l'altro urla "quest'uomo è un genio".

Sicuramente non ci si annoia.