martedì 25 febbraio 2014

prove dell'evoluzione - sesso a primavera

Sesso a primavera.
Un cliché, praticamente come il sesso a Capodanno.
La primavera porta con sè quella voglia di passeggiate, di romanticismo, di fornicare sotto i salici piangenti nella luce dei tramonti che finalmente escono dal grigiore... invece no. Per alcune donne "primavera" vuol dire rincorrere il marito o il compagno che, in calore, si attacca a qualunque sottana svolazzante.
E ti dici che forse era meglio restasse per sempre la bufera, nota portatrice di calze coprenti.
Per altre vuol dire tenersi gli ormoni in tasca perché la baracca è chiusa per inventario.
Per questo motivo sono passata d'urgenza a trovare le amiche di Milano, città impraticabile nel periodo invernale perché una gita nella metropoli con la pioggia equivale a una depressione di due settimane.

Dopo aver detto arrivederci al mio giardino e al mio uomo, salivo sul treno e mi cullavo dolcemente nel riscaldamento a pallettone di trenitalia, viaggiando verso la mia città adottiva dei tempi dell'università.
Mi rendo conto immediatamente che la situazione sentimentale delle amiche è davvero tragicomica, e meritava sul serio la convocazione d'urgenza della vecchia zia Lisa.

Carla, che annusava odore di corna da diverso tempo, aveva ricevuto un paio di mesi prima la notizia che il compagno se ne andava di casa perché si era innamorato della segretaria e voleva sposarla.

"Non lo facevo tipo da cliché"
"Dice che lei è una donna forte, mentre io sono stata una compagna dolce e meravigliosa, ma non sono la donna della sua vita"
Deglutisce un sorso di Martini mentre rimaniamo tutte ammutolite, incapaci di fare commenti.
Il problema della convivenza è che è un matrimonio con diritto di recesso, senza carte per il duvorzio, avvocati e giudici.
Loro non si erano mai sposati. Lui non credeva nel matrimonio. Così diceva.

"Così, ecco, io... volevo vederla. Non l'avevo mai vista e mi aspettavo una strafiga ventunenne, sapete... una di quelle stagiste bionde con il rossetto rosa..."
"E cos'hai fatto?"
"Ho assunto un investigatore"
"Cameriere, un altro giro. Abbiamo una rara malattia mentale, per cui dobbiamo bere un Martini ogni mezz'ora o ci mettiamo a urlare come delle scimmie lanciando forchette per il locale. Sputa il rospo, tesoro".
"Mi arriva questo raro esemplare di manzo di investigatore privato, e dopo pochissimo tempo sono al corrente dei loro spostamenti e della loro routine. Così, un giorno, li aspetto sotto la nuova casa del mio... ex."
"Bevi."
"Ecco, lui... arriva con una cozza imperiale. Brutta, sciatta, secca. Al che non ce la faccio più. Mi avvicino."
"E...?"
"E lo guardo in faccia, tra il sorpreso, il divertito e lo scandalizzato: Oh, tu, ma dopo tre anni insieme dovevi proprio piantarmi per una così brutta? Ragazze mie, me ne sono andata da quel buco di appartamento alla velocità della luce, sollevata e... ho telefonato all'investigatore manzo. Usciamo domani."

Per un attimo confesso che avevo temuto il peggio, ma tutto sommato Carla ha sempre avuto le palle.

Quella che è veramente messa male, invece, è Daniela.
Daniela è una ragazza madre, che ha preferito tenersi un figlio da sola piuttosto che accudirne due (il figlio e suo padre).
E' sempre stata indipendente, almeno finché ha incontrato Luca. Bello, gentile, adorava il figlio di Daniela ed era innamoratissimo di lei.
I primi mesi sono stati pieni di passione, almeno finché, un giorno, Luca si scusa senza alcuna ragione al mondo, annunciando che lui "in realtà non è un tipo molto sessuale".
Daniela ci ride su.
Da quel giorno è passato oltre un anno. Non hanno più fatto sesso.
Neanche una volta, eh.

Da qui il soprannome di Luca: lo pseudo-fidanzato; detto anche, per brevità, lo Pseudo.
Io ignoravo che esistesse una categoria maschile che rifiuta il sesso, eppure con lui non c'è davvero verso: completini, seratine, cenette, giochini, sembrano non produrre alcun effetto sul sistema circolatorio del soggetto in questione.
Una sera, sul divano, dopo diversi mesi di vita monacale, Daniela si inginocchiava sul tappeto per... avete capito... e lui, in risposta, le prende la testa fra le mani e, con voce premurosa, le chiede:
"Amooore... ma cosa fai stellina? Non fare queste cose."

Inevitabile il commento: "E dopo 'sta uscita, la neuro lo lascia a piede libero?"

Ma Daniela, imperterrita, ha preferito parlare con lui del loro rapporto. Ossia fargli capire che, se non poteva avere il sesso in casa, sarebbe andata a cercarselo fuori.
"Ho capito stellina, hai bisogno di distrarti. Stasera ti porto a fare un'esperienza diversa per farmi perdonare."
Cazzo, allora ha delle perversioni. Questo spiega tutto.
Beh, se è l'unico modo per recuperare il rapporto, andiamo a vedere cosa gli piace.

Lo pseudo passa a casa di Daniela alle 19 in punto.
Lei scende con un abitino nero e il tacco 12.
Lui ha la macchina piena di scatoloni ed è praticamente in tuta.

"Traslochi?" chiede lei, nel terrore più cieco.
O vuoi farmi a pezzi e mettermi negli scatoloni?
"Ahahahahah no amore, voglio che facciamo un'esperienza diversa per cementare il nostro rapporto! Per questo ho messo negli scatoloni tutti i miei vecchi libri e adesso ce ne andiamo insieme al Libraccio!"
"Oh, ma tu non sei a posto!!!"

All'unanimità decretiamo che no, Luca non è a posto.
Anche il vicino di tavolo, soggetto impresentabile a chicchessia, brutto e con maglione a rombi nei toni del vinaccia, concorda. Probabilmente ascolta la nostra conversazione da almeno quindici minuti.

"Penso anch'io che il suo uomo non sia a posto, signorina. Perché non esce con me, invece che con lui? E' primavera!"

Interviene zia Lisa:
"Appunto, c'è il sole. Provi a tornare quando c'è nebbia a banchi, magari le strappa un appuntamento."