mercoledì 26 settembre 2012

prove dell'evoluzione - mi sento in forma

Mi sento in forma.
Ecco la top three della giornata di ieri.

3) THE BARMAN

Il barista guarda la tv.
"Diego, ti pago il caffé"
Silenzio.
"Diego..."
Silenzio. Faccia da falena che fissa la fiamma.
So io come fare.
Sventolo cinque euro sotto il suo naso.
Non si accorge di nulla.
Sorrido melliflua e cantileno:
"Diegoooo... hai perso il fiutoooo???"
Si gira.
Si accorge.
Continuo a sventolare.
"Ma vaffanculo, Lisa! Un euro. Anzi no, te lo offro."
'Assafaddio.

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2) ZITTIRE IL CAPO
Capo: "Sei arrabbiata?"
Lisa: "No, sono in premestruo"


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1) LO SPLENDIDO
conoscente: "c'è una bellissima serata domani al casinò, in giacca e cravatta... hai un vestito elegante?"
Lisa (squadrandolo): "sì, ma da donna."
[sottotitolo: capisco che hai disperato bisogno di un vestito decente, ma i miei non ti entrano. Ah, cos'era, un approccio? No, non scherzare.]

martedì 25 settembre 2012

questa donna è un incubo

Sono ossessionata dalla mia collega.
Quella coi jeans anni '90 color turchese e la camicetta di velo turchese sopra.
Non vedevo un giorno così difficile da lunedì scorso.
Temo che ne vedrò ancora, perché con sommo orrore vi annuncio che di quei jeans colorati ne ha comprato uno stock.
Dopo averli visti in versione turchese e verde smeraldo, inorridisco nel vederla entrare, stasera, coi jeans FUCSIA.
Che anche con la pioggia e la nebbia la vedi.

Quindi le ho scritto una poesia, che le attaccherò sul finestrino della macchina.

La poesia si chiama "ti brucerò l'armadio".

Mi sento male.
Pensieri di morte.
Donna, sei accecante.
Fatti scopare solo al buio.
Da qualche alieno sociopatico.

lunedì 24 settembre 2012

incidenti diplomatici - 1- "posso fare una foto a tuo marito?" "Slurp!"

Quasi-terza settimana da accoppiata.
Segnavo meticolosamente i giorni con delle tacche sui muri, raggruppandoli con stanghette orizzontali ogni cinque.
Ogni tanto controllavo che tutti i pezzi del mio corpo fossero ancora a posto, primo fra tutti il cervello: non sono mica più abituata a fare la morosetta!

Però la cosa ha un suo fascino: posso viziare l'uomo.
Normalmente, infatti, nel breve termine evito di organizzare e pagare io: fa troppo femmina emancipata e mi fa sentire il peso dei tempi moderni. Offrire la cena la terza volta che si esce è un po' come permettere tacitamente a un uomo di non fare il cavaliere.
Ma ogni tanto, in realtà, mi piace farlo.
Quindi, organizzavo un week end in azienda vinicola con cena, pernottamento e degustazione di vini.
Vicino all'azienda vinicola, un birrificio artigianale dove pranzare il giorno dopo.

Ore 18:30 del sabato:
Mamma: "Lisa, passi a casa sabato?"
Lisa: "No, mamma: sono a fare un week end CON LE AMICHE"
Mamma: "Ah, brava! allora ci vediamo domenica sera? Passi? Noi il pomeriggio non ci siamo, torniamo verso le 9..."
Lisa: "Ok, allora passo domenica sera!"

SABATO SERA, AGRITURISMO:
Cameriera: "buonasera, scusate, volevo farvi una domanda..."
Johnny: "Sì, dimmi pure! :)"
La cameriera mi guarda imbarazzata e poi farfuglia: "Sì, scusi... posso fare una foto con suo marito? ...scusi, sa, ma è uguale a Johnny Depp, devo mostrarlo alle nipotine!"
Questa devo scriverla sul blog.
Lisa: "Faccia pure... comunque non è mio marito, è... lui è... [è ...cosa?]"
Attimi di silenzio imbarazzante.
Johnny: "...il suo compagno."
Mi accarezza la guancia e sorride.
Ah, sì? O____O'
Cameriera: "Allora vado a prendere la macchina fotografica! Grazie! :D"

DOMENICA POMERIGGIO:
Devo passare, volente o nolente, a casa dei miei a prendere delle cose.
Dico a Johnny di accompagnarmi su, "tanto non c'è nessuno".
E invece... aprendo la porta, trovo mio padre spiaggiato sul divano come una balena a guardare il motociclismo, con mia madre a fianco che legge le sfumature erotiche di chissà quale colore.
Istanti di panico: realizzo che non porto un uomo a casa dal 2005.

Dopo aver fatto le inattese presentazioni, vado a prendere le mie cose e conto di uscire subito.
Senonché, mentre sono in pieno imbarazzo adolescenziale e bestemmio la sorte, mia madre sale da me.
Mamma: "Lisa, sai cosa?"
Cazzo. E adesso?
Lisa: "No mamma...cosa?"
Mamma: "Assomiglia a Johnny Depp il tuo amico! Slurp! ;)"
Mia madre ha detto slurp???
Lisa: "MAMMA!"

Così, mentre mia madre fa "slurp" al mio "marito-compagno-ex ormaiamico", io scendo imbarazzata le scale e trovo la seguente scenetta: papà spiaggiato e Johnny a fianco che guardano insieme la bagarre per il secondo e terzo posto, ridendo.
Come?! Mio padre che ride dopo che ho detto che vado via con le amiche e torno con un uomo? C'è gente, in passato, che è morta per molto meno!
Mamma, con fare civettuolo, chiede a Johnny se può offrirgli da bere.
Lui, ovviamente, non rifiuta.

Io ho bisogno di bere in questo terribile incidente diplomatico.
Anche una volta uscita di casa, la tensione era tale che mi sono inavvertitamente sbronzata.
SLURP.

lunedì 17 settembre 2012

un lunedì da leoni - l'alzabandiera dell'impiegato

....no. No, non bastava l'abbigliamento teribbile della collega con la faccia da cane pechinese, a rovinarmi il lunedì.
Esco sul terrazzo a fumare una sigaretta.
A ore 11, impiegato dell'ufficio dell'INPS del piano di sotto, anche lui in pausa cicca.
La cyborgsirena inizia a suonare violentemente.
Cyborgradar: ON. Please wait... I'm scanning.
Cyborgreport: faccia da asciugone troppo convinto e annessa insegna luminosa: "ciao, femmina! Ho l'alzabandiera mattutino e sono disperatamente single da 8 mesi; bella camicia!"
Cyborgsirena: allarme asciugone.
Mi punta come un avvoltoio che fissa lo struzzo tirare gli ultimi spasmi.
Cerco di dargli le spalle, poi ricordo che ho addosso i pantaloni sbagliati per dare le spalle a un essere di sesso maschile.
Si avvicina.

"Buongiorno!"
"Buongiorno."
"Lavori anche tu all'INPS? ;) "
"No, nello studio qua a fianco"
"Ah, quindi non lavori all'INPS! :)"
[per il centro malattie mentali, proseguire 2 km e svoltare a destra]
"... è difficile connettere di lunedì mattina, vero? :)"
"Eh, sì! :D Ti ho vista al bar qua sotto ieri... potrei avere il tuo numero di telefono?"
"No, non potresti. Adesso vorrei fumare la mia sigaretta."
"Scusa, l'ultima domanda... potrei invitarti in ascensore?"

Ma da dove esce, 'sto sottosviluppato?

"Senti, Casanova... ma voi impiegati statali avete di meglio da fare che rendervi ridicoli rimorchiando sui tetti durante l'orario d'ufficio?"

Silenzio.
Negli occhi vacui passa la lucetta "mayday... alzabandiera rovinosamente crollato"

"E adesso, posso fumare la mia sigaretta?"
"Sì... torniamo al lavoro, è meglio. Scusa tanto."

'Assafà maronn'!!!!

l'urlo del lunedì

Io non so esattamente quali tarli possano annidarsi nella mente bacata di una circa 40enne in carriera con la faccia di un cane pechinese.
Quello che so è che la suddetta collega, da un paio di settimane, sta letteralmente consumando un paio di jeans colorati (sapete, quelli in stile anni '90, leggermente svasati sul fondo?) color turchese acceso.
Ma stamattina... stamattina... stamattina è lunedì e mi sento sensibile.

Ora, quando la mattina di lunedì uno entra in studio e preferirebbe essere morto piuttosto che lavorare, potete immaginare l'urlo terribile d'angoscia che esce vedendo questa cozza orrenda portare:
- jeans anni '90; colore: TURCHESE.
- canottiera a spalla larga, in cotone di spugna; colore: VERDE ACQUA.
- camicia di velo fantasia, abbottonata fino alla giugulare; colore: FANTASIA TURCHESE E MARRONE.
- scarpe: open toe in cuoio marrone, tacco largo, cm 6.

Adesso vado a scannerizzarmi il sedere e inviarglielo via PEC con scritto "kiss me, whore, I'm your fashion guru".

giovedì 13 settembre 2012

Patatrack - spalle al muro.

Sottotitolo: schizofrenia galoppante - io e la materia grigia.

Forse non tutti sanno che abbiamo due cervelli. Va bè, secondo questo calcolo i maschi ne hanno tre... comunque, il nostro intestino (in-test-ino) è formato da materia grigia e bianca, proprio come quella che abbiamo nel cervello, solo che è rovesciata. Insomma, lo dicono anche i medici: la pancia pensa. Per questo, a volte, Gollum (il cervello di pancia) e Smeagle (il cervello della scatola cranica) litigano come due galli nel pollaio.
Oggi vi faccio un esempio eclatante.

Dopo una serata in compagnia e un logorante mese di "siamo-ormai-amici- ma-a- tratti-ho-pensieri-strani", Johnny e io andiamo verso casa.
A 3 metri dal mio portone vediamo due della compagnia con la batteria della macchina scarica e ci fermiamo poco più avanti ad attaccare i cavi.
Facciamo due parole, li salutiamo e poi, essendo a 20 metri da casa, "faccio finta" di incamminarmi:
"Dove vai? Qua la macchina non la posso lasciare, ti accompagno"
"No, tranquillo, sono arrivata... non ti faccio rifare il giro dell'isolato!"
"Sai che supplizio, devo rifarlo comunque! Dai, scema, chiudi, lo sai che ti porto sotto casa"
Rimettiamo in moto e arriviamo al parcheggio sotto casa mia, mentre in una crisi adolescenziale di ritorno penso: forse quello spigolo è abbastanza appuntito che se ci sbatto la testa mi passano i pensieri strani.
Fortunatamente, sembra non accorgersi di nulla e continua a parlare come se niente fosse.
Io, invece, sembro uscita da una vignetta del Tempo delle mele e guardo per terra come una deficiente (salvo annuire ogni tanto) mentre fumiamo l'ultima sigaretta.

"Lisa, per favore, potresti sembrare più ritardata?"
Zitto cervello, e vedi di fare il tuo dovere: pensa ad altro!!!

"Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela... e ritenendo la cosa interessante... andò a chiamare un altro elefante! Due elefanti..."
Siamo a posto, mi sembri HAL9000 alla fine dei suoi giorni. 

Mi guarda pensieroso.
"Stai bene?"
'na favola. 
"Sì-sì"

"Sei silenziosa, qualcosa non va?"
Ma vaffanculo, scemo.
"No-no. [pausa interminabile] Sono stanca, è tardi, mi sa che è meglio... che vada."
Johnny sospira.
"Sì, Lisa, ho capito. Devo parlare?"
Apriti cielo.
"Sì"
"Ti sei sprecata, complimenti."
Oh, cervello, zitto, cosa serve che dica?!
 
Johnny blatera delle cose che potete immaginare benissimo da voi e conclude dicendo che non ha voglia di stronzate e storielle: ne ha avute fin troppe e può farne a meno.
"...quindi è meglio che tu vada a dormire, a meno che tu non voglia che diventiamo compagni di strada, oltre che di letto."

Patatrack.
Sospiro. Deglutisco. Checcazzo. Rido di me. Risospiro. Sorrido.

"Hai notato che manca la pioggia da film americano?"
Oh, cervello, guarda che non ti faccio più bere Martini se poi mi diventi così!

Patatrack.  

"E che cazzo gli dici mò? Ha ragione lui, eh... perché non è un coglione... e tu, ti sei stufata? Che gli dici, adesso? eh?"
Io non dico. Io lo tiro per la camicia. Ma con dolcezza.

Due minuti dopo:
"E questo cos'era?"
"Un sì."

venerdì 7 settembre 2012

cyborgfemmina - "sono una romantica"

Quasi quasi abbandono l'idea di sbattezzarmi e convertirmi al buddhismo tantrista tibetano, perché le preghiere a Padre Pio rendono bene.

Ieri sera esco con lo zio Sam, che è tornato dalla vacanza con la morosa di 12 anni e la sua mamma di 15, e doveva raccontarmi un po' di cosette.
Neanche il tempo di sederci e ciaccolare un'oretta, mi chiamano in 25 "dove siete? Ma si mangia in quel pub? Arriviamo anche noi".

Poi mi chiama Johnny, gli avevo chiesto di chiamarmi  per farmi sapere come andava l'appuntamento di lavoro.
"Ciao, sto tornando da XXX... è andato tutto bene. Senti, dove sei che io... ho voglia di vederti?"
"Sono al pub della Dea con lo zio Sam"
"E' tornato Sam? Arrivo subito, quanto state lì?"
"Finché non arrivi tu :)"

Commento dello zio Sam: "Era Johnny vero?"
"Sì, viene a salutarti"
"Hai gli occhi pieni di sbrilluccichini"
"Ma va là, siamo amici. Lo sai che siamo amici."
"Lisa... io leggo il tuo blog."
"E quindi sai che non è successo nulla e siamo amici."

Il primo ad arrivare è proprio Johnny, nel giro di mezz'ora. Ha gli sbrilluccichi anche lui quando dice ciao. Sam ride e gli fa "Ciaaaooo" con fare effemminato.
Poi varcano la soglia Mr. Simpatia, un amico venditore un po' faccia di cazzo ma al quale non puoi non volere bene (è stato lui a presentarmi il ragazzino/gatto morto di domenica e martedì). Con lui c'è la cugina zoccola, del ragazzino-gatto morto del post precedente, ragazzino a cui adesso dovremo trovare un nome... può andar bene il rimorchiabrasiliane a tradimento a cui martedì stavo per spaccare la faccia? Troppo lungo? Facciamo il Rimorchione.
Per presentare la cugina, diremo solo che porta degli occhiali finti leopardati e trangugia blow-job a profusione: per chi non lo sapesse, sono quei chupiti da bere senza mani, spompinando il bicchiere (ognuno ha i suoi gusti!), e che assicurano che la prima scimmia vicina al bancone venga a montarti.

Benissimo.Andiamo avanti.
Un'ora dopo si presenta pure il Rimorchione, proprio mentre dicevo a Johnny:
"Dopo ti secca fare due passi con me fino a casa? Martedì sono andata a casa da sola ma era l'una, mi hanno rotto le scatole per strada... non mi fanno niente, per carità, ma mi dà fastidio"
"Chi è lo scemo che ti ha lasciata andare a casa da sola?"
Quello che sta dietro di te. 
Manco se la programmavo usciva così bene!

Il Rimorchione fa una faccia strana, si siede e la serata va avanti senza intoppi. Salvo che io sono presa dalla conversazione dall'altra parte del tavolo, mentre la cugina mi fa sapere che ha scaricato il mio amico e che non voleva che la richiamasse: "avrà capito?"
Ma sei cresciuta tra gli stupratori talebani? Gliela dai alla prima sera e poi ti dà fastidio se uno è nato signore e ti chiama il giorno dopo?
"Non ti preoccupare, ha capito e non credo si stia strappando i capelli: io e lui siamo dei romantici... quindi, se non troviamo quello che cerchiamo, ci disinnamoriamo molto facilmente e passiamo oltre."
Tanto ti ha fatto solo un favore, sai, col culone e il cervello di gallina che ti ritrovi.

Il Rimorchiabrasiliane a tradimento mi fulmina, si alza, va a sedersi dall'altro capo del tavolo e mi fulmina di nuovo.
Sì, era rivolta a te, minchione. Solo che io umilio gli idioti con classe. Nervosetto, eh?
Assaporo con saggia e sublime lentezza il suo orgoglio maschile ferito e offeso mentre io e Johnny siamo presi da una conversazione sul bosone di Higgs, che probabilmente nel cervello del Rimorchione è una canzone di Marco Mengoni.


Vado a casa con Johnny mentre il Rimorchione torna con la coda tra le gambe a casuccia sua.

E se Johnny adesso non si sveglia in fretta, mi tocca accantonare l'idea di paccare lavoro oggi pomeriggio per portarmelo in montagna. Ovviamente lui non sa ancora di questa mia idea malata.
Sì, zio Sam. Ovviamente siamo amici.
Amici.
Amici.

mercoledì 5 settembre 2012

casi clinici multipli: padre pio.

Jeff Buckley è sposato. Ne sono ormai sicura: esce da una sorta di coma farmacologico ogni 5-6 giorni con un sms, e mi ha chiesto di sentirci su un cellulare aziendale, perché "è in viaggio per lavoro in Australia".
Ah, Gesù... ah, Gesù, che sofferenza sentire 'ste minchiate! Che sofferenza!
Gli rispondo molte carinerie e grazie per avermi avvisata, ti penso tanto e salamelecchi.
Sottotitolo: non ho voglia nemmeno di dirti cattiverie perché è stato bello, in compenso cancello il numero.

* * *

Tre giorni fa, mosso a compassione dalla notizia che Jeff è sposato, l'ex mi tormenta e non mi sento pronta a rompere nessuna bella amicizia con un amico che si sta trasferendo, un amico mi annuncia che mi presenta un amico.
"ma che, sei impazzito? Ci manca solo quello!"
"nessun impegno, usciamo in compagnia: devi vederlo, è un angelo"
"N-O."
Ma domenica si presenta con un ragazzino di 26 anni che, in effetti, sembra un angioletto. Mi fa i sorrisini fino alle 5 di mattina, mi imbocca con l'uva, tante cosette carine. Ho voglia di essere un po' coccolata, quindi mi lascio viziare e vado a dormire contenta.
Due giorni dopo, siamo a una cena in compagnia: si siede di fronte a me, tutto sorrisini e sfioramenti passando in corridoio. In mezzo al marasma della mia esistenza mi vien proprio da pensare: và che bellino che è!
Poi, malauguratamente, mi viene la bella idea di annunciare: "Domani sono via per lavoro, non farò tardi stasera"... lui sorride con quella faccia da angioletto, mi accarezza una guancia e mi dice "non ti preoccupare". Caro, angioletto!

E poi, sapete che fa? Si butta su una brasiliana bionda e non mi caga più... ed è tutto sorrisini per lei e la coccola e le chiede il numero, dicendole le stesse cose. Davanti a me, eh! E davanti a tutti quelli che c'erano tre sere prima. Tranne lei, ovviamente, all'oscuro di tutto. Ma siccome è fidanzata con anello e va a dire in giro da un anno che è in crisi a tutti quelli che incontra, decido di non avvertirla.

"Oh, Dio, ma che cazzo c'hai? Te sei scimunito?!?"

Quindi, prendo ed esco dal locale, saluto tutti dicendo "ho sveglia alle 5:30, è già l'una, vado a casa ragazzi... bevete un chupito alla mia salute!". Bacio tutti sulla guancia (anche lui e la bionda, con un bel sorrisino) e inizio a camminare. Dal vetro del locale lo vedo alzarsi a una velocità folle con una sigaretta in bocca e uscire. Accelero. Sento i passi dietro di me per cinque metri e non mi giro. Figurarsi se mi giro. I passi tacciono un secondo, poi tornano indietro.
Ma vai a miagolare sul tetto che scotta, imbecille.

* * *

L'ex vuole che ci vediamo per un aperitivo. Sì, di nuovo. Io, invece, voglio tirarlo sotto con la macchina.

* * *
Johnny Depp è la consolazione del momento: possiamo parlare per ore, è incredibilmente un uomo a posto. Tutto va a lentezza bradipo, col dubbio che succederà mai qualcosa. Infatti, circa una settimana fa, apprendevo con tristezza che deve trasferirsi per andare a lavorare in puglia.
Sabato siamo stati in giro dalle 19 alle due di notte, ascoltando un concerto, guardando affreschi, cenando fuori e gli ho anche fatto un regalo.
Come sempre, arrivati sotto al portone, sembra che stia per succedere qualcosa ma... ecco, io credo che non ci sentiamo pronti. In fin dei conti, siamo ormaiamici. E poi, lui andrà in puglia.
Oggi mi chiama, e mi annuncia che... no, in puglia non ci va, nemmeno per vedere il posto: ha cambiato idea.
Ma ve lo dico io cosa farò: fotto il karma e vado in chiesa a pregare per mantenere la castità per tre lustri: ecco cosa farò.

* * *
In silenzio entro in chiesa. Come iniziare la mia preghiera? Come disse l'autrice di "mangia, prega, ama", io non so pregare. In compenso, Lisa sa cantare. E di fronte a me, dei ceri votivi a Padre Pio mi spingono a intonare il canto sacro della divina disperazione:

In chiesa c'è un padre... in chiesa c'è un padre... è padre pio, e padre pio, e padre pio, e padre pio.
In chiesa c'è un marito... in chiesa c'è un marito... e Jeff Bucley, e padre pio, e padre pio, e  padre pio.
In chiesa c'è un amico... in chiesa c'è un amico... e Johnny Depp, e Jeff Buckley, e padre pio, e padre pio.
In chiesa c'è un gatto... in chiesa c'è un gatto... e il gatto morto, e Johnny Depp, e Jeff Buckley e padre pio, e padre pio.
In chiesa c'è anche un ex... in chiesa c'è anche un ex... e il maniaco, e il gatto morto, e Johnny Depp, e Jeff Buckley, e padre pio, e padre pio.

Io ci devo scrivere un libro sulla mia vita sentimentale, altro che blog.