martedì 26 febbraio 2013

svenire con stile - Johnny e l'infermiere

Dopo un week end di tregenda, nevischio, pioggia, vento e rischio blocco intestinale causa abbigliamento succinto per andare a ballare (nessun Dio del diluvio può ostacolare la vanità femminile!), il lunedì si presenta con un sole quasi commovente, in stile patria degli elfi di Tolkien.
Ho sempre pensato che Dio abbia un invidiabile senso dell'umorismo, e non ditemi che non esiste: ne ho le prove ogni volta che metto la minigonna e viene giù il ciclone Betty.

Per qualche strana ragione, lunedì scorso sono svenuta nel bagno di un convegno.

L'ultima cosa che ricordo è una ragazza che mi diceva "bagnati i polsi sotto l'acqua". Poi, il buio.
Ho ripreso i sensi e mi sono trovata sopra, a cerchio, una serie di teste che blateravano dell'arrivo di un'ambulanza (da quando se uno sviene lo si manda in ospedale?).
Sento qualche idiota bisbigliare di un esaurimento nervoso.
Figurarsi: non mi hai mai vista da esaurita, deficiente.
Altri mormorano che sono incinta.
sì, dell'Arcangelo Gabriele.
Mi ha sempre stupita il modo in cui le persone si affannano intorno a chi sviene o fa un incidente. C'è una sorta di morbosa curiosità verso i disagi altrui, come se vedere uno che sta male ti risollevasse il morale perché, in confronto a lui, tu stai bene. Un po' come guardare Magalli per sentirsi fighi.

Ora, io detesto i dottori.
Se volete farmi un dispetto mandatemi da uno di loro: fatemi fare mille esami a casaccio per avere una diagnosi che 99 volte su 100 è sbagliata, frettolosa e fatta da un praticante incompetente.
Preferisco mille volte la mia scienza medica casalinga: tisane, yoga, tanto sesso e qualche corsetta.
L'ultima volta che sono andata dal dottore è stato per una risonanza magnetica alla spalla, in un post che ricorderete come un esempio di quanto possano essere pericolosi gli esperimenti nella stanza da letto: http://lisa-romanceinthecity.blogspot.it/2012/02/caro-dottore.html
 
Stavolta, mi sono trovata in ambulanza con un infermiere carino.
Ero ancora in stato confusionale e lui mi tempestava di domande del tipo "che giorno è oggi? Come si chiama? Codice fiscale?"
"Il 17 febbraio. Lisa. Per il codice fiscale mi chiede troppo, comunque è nella tessera sanitaria"
"Fidanzata?"
"Che c'entra?"
"No, così..."
"Cascamorto."
A proposito di neuroni, in un lampo di genio mi ricordo di avere un fidanzato che è il sosia di Johnny Depp, altro che infermiere carino! Lo chiamo comunicandogli che il genio della sua ragazza sta venendo trascinata in ospedale contro la sua volontà per essersi quasi ammazzata svenendo su un lavandino.
"Vienimi a prendere, sai che i medici non li sopporto"
"Arrivo immediatamente"

"Si tolga il reggiseno, dobbiamo fare l'elettrocardiogramma" mi incita l'infermiere.
Furbacchione.
Torno in stanza senza reggiseno.
Mi fissa il seno.
"Signorina, si tolga il reggiseno"
"L'ho tolto!!!"
"Ah... scusi, scusi!"
Punti autostima: + 5000
"Senta, c'è qualche possibilità che io possa sottrarmi agli esami che state per farmi? Voglio andare a casa."
"E perchè non l'ha detto subito?! Firmi qua."

L'infermiere si affaccia in sala d'attesa:
"Parenti di Lisaaa???"
"Io, io!"
Johnny entra nella stanza e il mio cervello mi conferma che lui è la scelta più intelligente che abbia fatto in vita mia.
"Lei è il fratello?"
"Il fidanzato"
"Allora non è un parente, deve uscire."
"Vorrà dire che la sposerò al più presto. Mia dia indietro la mia donna, non se la vorrà mica tenere lei, vero?!"
"Beh, per come sta senza reggiseno..."
"Le ha tolto il reggiseno!?"
"Per l'elettrocardiogramma... era solo una battuta!"

Morale della favola: anche quando sveniamo, veniamo portate in ospedale con codice arancione e in stato confusionale, possiamo scatenare battaglie fra pretendenti. E può essere una buona occasione per indurre il moroso a voler diventare un "nostro parente" ;)

Tutto è bene quel che finisce bene. Sono tornata a casa con Johnny che mi ha preparato la cena, fatto un massaggio, affittato un dvd e messa a letto. E che mentre mi addormentavo mi ha accarezzato i capelli bisbigliando:
"Amore mio, ti porto a Tahiti e ci facciamo sposare da uno stregone Maori. Poi al ritorno ci facciamo sposare anche dal Capitano della nave, così sei mia moglie anche in Italia. Non posso mica litigare con tutti gli infermieri imbecilli che incontro per riportarti a casa, no?"

Forse è impazzito.
Io ho finto di dormire.
Lui credeva che dormissi.
Se arriva un anello vi faccio sapere.