lunedì 15 ottobre 2012

*ci siamo!* prove dell'evoluzione - la cyborgcasa

Un tempo, le cyborgfemmine si accontentavano di una stanza in affitto, magari condivisa, o di un appartamento studenti.
Certo che cambiare coinquilini ogni anno e trovarsi con la casa per aria perché certi soggetti non hanno voglia di ripulire la vasca da bagno dopo aver fatto i fanghi della GUAM va oltre ogni sopportazione.
Una volta stavo per rompermi una caviglia perché una cretina aveva messo una cyclette nel nostro minuscolo ingresso, senza alcun preavviso. Non l'ha mai tolta.
Cambiai casa.
Andai a convivere con una darkettona fuori di testa, e in brevissimo tempo eravamo diventate gemelle siamesi alla ricerca del senso della vita in scantinati oscuri e pieni di gente in pvc.
Ma quando trovai sul divano un suo assorbente usato, capii che era finita un'epoca: non ero più così fattona da poterlo tollerare.
Anzi, veramente non toccavo nemmeno più una canna da una discreta manciata di mesi.
Causa periodo di crisi economica, peste bubbonica, datori di lavoro oscenamente ricchi che pagano merdosamente poco e assenza totale di voglia di "sbarcare il lunario" in una topaia, temporaneamente la cyborgfemmina ripiegava, in attesa di tempi migliori, nell'antro della creatura ragnesca del signore degli anelli: ovvero la casa dei genitori.

Voi non potrete mai sapere quale agonia ho provato nel rientrare nella casa paterna: per inciso, io adoro mia madre ma con mio padre è già tanto se ci limitiamo a lanciarci dietro vasi di fiori, evitando così di colpirci a morte con pesanti statue di metallo del Buddha o di farci gli agguati per lanciarci dentro la vasca da bagno dei phon accesi.
Non ci odiamo: è vero amore filiale tra due gemelli ascendenti cancro.
Ci amiamo segretamente.
Molto segretamente.

Ci amiamo così tanto che dice di volermi dare una mano col mutuo "pur di non vedere più la mia faccia di cazzo per casa". Io gli rispondo che dovrebbe essere felice: la mia aria odiosa è la prova della fedeltà di mia  madre.
In realtà è il suo modo burbero per chiedermi se ho bisogno di una mano. Cazzo sì. Da sola dovrei aspettare altri 5 mesi per permettermi qualcosa, ma anche fra 5 mesi se chiedo un mutuo senza un fideiussore mi ridono in faccia, poi chiamano i colleghi di sotto e si rotolano tutti insieme con le lacrime agli occhi. Chiudiamo la nostra serie di frecciatine con una stretta di mano.

Torniamo a noi.
Quando mia madre, a pranzo, mi disse che, dando un'occhiata anche lei, forse aveva trovato un'occasione interessante, io mi sentivo frustrata da quell'agente immobiliare di cui vi parlavo la settimana scorsa.
Avevo quasi deciso di piantare una tenda sull'argine e vivere lì, con un corno celtico da idromele come unico bene pignorabile.
Mia madre disse solo: "vista fiume"
"Sei pazza? Come l'atrio delle nutrie della scorsa settimana?"
"Mah, prova a chiamare: non è la stessa agenzia, è un condominio nuovissimo e con quattro appartamenti, uno per piano."

Mi risponde al telefono quest'uomo molto gentile dalla voce affascinante.
Che oggi si rivela un uomo molto affascinante dalla voce gentile.

Si chiama come il mio Mister Big, e questo depone a suo favore.
Ci incontriamo nei pressi dell'appartamento.
Piove.
Entriamo in casa, dove ci aspetta l'ingegnere. Vediamo il piano terra. Bellissima vista sul fiume ma solo una camera: scartato.
Vediamo il terzo piano. Molto bello, ma il fiume sembra così in basso...
Vediamo il primo piano. Un tuffo al cuore: due alberi circondano i confini del terrazzo e incorniciano il fiume sotto di noi. Anche con la pioggia è stupendo. Un'anatra starnazza un benvenuto dal piano di sotto, si morde convulsamente un'ascella e poi si rituffa nel fiume.
Inizia la tiritera di rito: riscaldamento a pavimento, condizionatori già montati, bagni finiti, detrazione fiscale del 9%, insonorizzazione con i piani di sopra e di sotto, finiture nuove, vetri antisfondamento, zanzariere montate, cantina e posto auto compresi nel prezzo.
Manca solo che mi dica "e se vuole le offro anche la cena".

La musica dell'agenzia immobiliare dei sogni.

Ma continuo a guardare fuori dalla finestra.
Vedo già le sedie sul terrazzo, vedo il tavolo da pranzo di fronte al fiume, un gatto felice di vivere a stretto contatto con le anatre... e poi vedo piante in quel salone e libri, montagne di libri e una porta a vetri colorati per la cucina.
Vedo casa.

L'agente immobiliare parla e io sogno un tavolo di vetro con centrino blu e un cesto di rose rosse.
Poi gli faccio abbassare seduta stante il prezzo di 12.000 euro.

E gli dico "ci penserò".
Ma è come quando sono entrata in quel bar e Johnny mi ha sorriso: era tre anni fa, lui era fidanzato e io pure, ma quando una cosa è tua lo sai.
Nonostante questa consapevolezza, non c'è niente di male a tirarsela lo stesso.

**************

Per la cronaca, presto vi informerò sulla mia presentazione alla nonna di Johnny (sic!), durante una cerimonia militare in onore del padre.
Porca puttana zio Sam, mi sa che mi sono incastrata anch'io.
Porca puttana zio Sam.
Tu con una minorenne e io con Highlander.

giovedì 11 ottobre 2012

incidenti diplomatici - i luoghi clandestini

Dedico questo post alla mia amica Mafalda, diventata la mia personale eroina dell'ammmmore per aver compiuto atti osceni in luogo pubblico, in più occasioni.

Lui: egregio pezzo di manzo, nonché uomo dei suoi sogni.
Lei: una donna che 6 giorni a settimana, 18 ore al giorno, porta con impegno tacchi da 8 a 12 centimetri. E ho detto tutto.
Loro: temporaneamente senza fissa dimora in comune. Lei, in via di divorzio, ha ancora per un paio di mesi il marito in casa. Lui mai sposato ma ha ancora l'ex convivente in casa. Entrambi detestano gli alberghi a ore: hanno quel che di squallido che rovina tutto.

"Sai, perdersi in preliminari a profusione in tutti gli angoli delle strade, sapendo che la casa si libererà solo in qualche week end, è una cosa normale quando sei adolescente... ma rivivere una situazione simile da adulti è tutt'altra cosa..."
Ora, Mafalda ha 35 anni. E' una donna in carriera, responsabile, un po' ragazzina casinara ma sempre precisa ed efficiente. Alcuni la chiamano "superdonna". Giusto per darvi un'idea.

Sedute al tavolo di un wok, ordinando caraffine di sakè, la vedo ridacchiare come una ragazzina svergognata. Capisco di trovarmi su un altro pianeta: Mafalda sghignazza come Satana...?
Non posso che implorare:
"Ti prego... raccontami tutto!"

"Bene... inutile dire che la prima uscita fuori porta è avvenuta in macchina. Io avevo già fatto sesso in macchina, ma mai per due ore."
"Due ore?! In macchina?! Eroici!"
"Veramente non ce ne siamo neanche accorti..."
Inutile dire che inizio a sghignazzare anch'io.

"L'altra sera siamo usciti a bere una cosa insieme... una chiacchiera tira l'altra e si fa l'una. Mi accompagna a casa. Di sopra c'è Roberto, ovviamente: salire è fuori discussione, ci vuole umana decenza insomma! Beh, diciamo che non era preventivato, ma..."
"Ma...?"
"Faceva freddino, e per salutarci l'ho fatto entrare un secondo nell'androne del palazzo"
"Nell'androne."
"Sì."
Abbassa gli occhi e ridacchia.
"No..."
"Sì!"
"Con tuo marito su e l'eco della tromba delle scale!?!"
"Ex marito! Ma pensa che due minuti dopo il fattaccio siamo usciti a fumare una sigaretta... sentiamo un rumore, vediamo la luce accendersi e poi..."
"E POI?!"
"Abbiamo girato l'angolo della stradina e, buttando l'occhio, ho visto uscire il compagno della mia vicina di casa... appena in tempo!!!"


Inutile dire che finiamo la serata con troppo sakè e troppe risate.

E voi? avete mai avuto incontri ravvicinati del quinto tipo in luoghi clandestini?
Cosa ne pensate?
Come la mettete con l'ansia di essere scoperti?

P.S.: approfitto di questo post per fare gli auguri, come ogni anno, a chi non c'è più. Ovunque tu sia, buon compleanno.

mercoledì 10 ottobre 2012

le incredibili disavventure del cercare casa

Ecco, io non avrei mai pensato in vita mia che comprare una casa fosse così difficile. 
Veramente, quello che è davvero difficile è capirsi con l'agente immobiliare che malauguratamente vende gli appartamenti che mi interessano, persona truffaldina, diversamente reattiva mentalmente e con poco senso dell'umorismo. Per verificare la consistenza della sua zucca prendete la vostra mano destra, chiudetela a pugno e picchiate con le nocche sulla scrivania del pc un paio di volte, con forza. De coccio.

Mi incontro col sosia del ragionier Filini munito di occhiali da mosca tzè tzè e una cravatta ocra a palle marroni, il che mi procura immediatamente una sensazione di fastidio.

L'annuncio diceva "nuovissimo appartamento in zona centrale". 
L'agente immobiliare mi porta, invece, in zona spaccio, apre il portone della casa degli spettri e dice "siamo arrivati".
Mi guardo intorno: sono finita in una topaia che minimo ci vogliono 50.000 euro per rifare tutte le porte, le finiture e gli infissi.

"Scusi, non aveva detto nuovissimo?"
"Beh, sì, rispetto a tanti che si vedono è nuovo..."
"Ma guardi che non è mica la stessa cosa dire che un immobile è nuovo e dire che è nuovo rispetto alle caverne degli australopitechi!"
"Di chi?!"
"Va bè, senta... vediamo l'altro in via XXXXX"
"A quale si riferisce?"
"A quello all'ultimo piano in via XXXX, terrazzo vista fiume..."
"Ah sìsì, quello col posto barca?"
"Veramente era scritto posto auto..."
"C'è anche il posto barca sa?"


Io e sto cretino non ci capiremo mai. Comunque andiamo.

L'immobile non mi sembra così immobile.
A dirla tutta è un po' pericolante. i mattoni sono a vista come nell'annuncio, ma solo perché l'intonaco è scrostato. La "vista fiume" è in realtà vista su un allevamento di pantegane e nutrie divoratrici di argini, col rischio che ti crollino le fondamenta della casa nel fiume.
Ma tanto puoi sempre fuggire in barca, se le bestie non ti inseguono in stile Jumanji.

"Scusi, bello mio, ma noi non ci siamo capiti. Io vengo qui in pausa pranzo, le spiace non farmi perdere tempo con le case delle streghe?!"
"Io lo trovo carino e molto strategico"
"Strategico per cosa, per seppellire un cadavere?"

Ho cambiato agenzia.
Ah, per la cronaca: non mi fate un infarto, la casa è per me... ;)
Anche se, forse, sarei disponibile per trattative.

giovedì 4 ottobre 2012

sono un caso clinico - la sveglia.

Decisamente non sono abituata alla vita di coppia.

Ore 7:45 di mattina.
PIRIPIPI'! PIRIPIPI'! PIRIPIPI'!!!

Mi giro per spegnere la sveglia, quando... GesùCristo, ma che è?!?!?!

"AAAAAHHH!!!!" 

"Lisa, tesoro, cosa c'è?"
"Cazzo Johnny scusa, mi ero dimenticata che eri qui! Che spavento!"
"ma... andiamo bene! Buongiorno eh! :* "

Sì... buttiamola in ridere, che è meglio.

Ora, io ho il sonno molto profondo e quando dormo dimentico anche come mi chiamo e dove sono.
Ma, dopo questa, devo riflettere seriamente sul fatto che forse sono anch'io un caso clinico.

lunedì 1 ottobre 2012

l'ormai-amico- vendetta, tremenda vendetta.


Era il compleanno di un amico, che aveva dolosamente taciuto la cosa.
Pirla, c'è facebook: lo sappiamo tutti.
Prendo Johnny e gli chiedo se venerdì, dopo il lavoro, mi aiuta in velocità a organizzare una festa a sorpresa.

Premetto che cucinare con quell'uomo è un crimine contro l'umanità, perché l'unica cosa che vorrei fare quando mi offre il cucchiaio di legno del tiramisù da leccare sarebbe proporgli di fare sesso nel microonde.

Bene, non è questo il punto.
Non adesso, almeno.

Ore 2 di notte circa: dopo diversi litri di alcol e chili di cannelloni salsiccia e fontina, per qualche strana ragione sono apparsi dei dadi da poker e, ogni volta che qualcuno vince una mano, sceglie un individuo per sottoporlo a penitenza.

Tacciamo i chili di rossetto che mi hanno consumato. Tacciamo la povera Elena lavata da suo fratello. Tacciamo la Fra che leccava sambuca dal collo del festaggiato, e già che ci siamo tacciamo anche lo zio Sam sottoposto a domande imbarazzanti sulla sua vita sessuale con la minorenne.

In tutto ciò, la povera Lisa si era miracolosamente salvata.
Almeno fino a quando Johnny non lo fa notare a tutti e propone che la povera Lisa sia la prossima vittima.
Confabulano.
Ridacchiano.
Come sempre, ce l'ha vinta lui.
Quindi, mi annunciano che devo fare il giro del salone sulle ginocchia.
"Scherzate?!"
"Neanche un po'..."
"Non succederà, tesoro"
"Oh, sì invece!"

Oh, sì invece.
E fa un male d'inferno, fa!

E' il turno successivo.
Le ginocchia ormai nere della povera Lisa riescono a fare un full di assi e donne.
Tutti guardano Johnny.
Lo zio Sam azzarda un "ahi-ahi..."
Io parto verso la stanza di fianco e punto immediatamente l'armadio.
Torno con qualcosa dietro la schiena e guardo Johnny con un sorriso che lascia pochi dubbi in merito a chi sarà la prossima vittima.

"Dai. Dimmi..."
"Adesso tu fai la stessa cosa che hai fatto fare a me... ma al guinzaglio".
"Vendicativa!"
"Noblesse oblige. Sbrigati, in ginocchio!"

Come godo.
Uno pari.
Tanti auguri, Dà!!!