martedì 28 agosto 2012

Mr Big- epilogo

E' il momento giusto per raccontare la fine di questa storia. Le puntate precedenti le trovate in archivio, alla categoria "Mr Big". Sì, perchè ancora oggi e nonostante tutto per me è così.

Pochi mesi erano passati dopo quel biglietto che la moglie di Davide lasciò sulla sua macchina.
Continuavamo a vederci, semplicemente perché non potevamo farne a meno, ma lui era sempre più distante.
Spesso, litigavamo. Lo accusavo di avermi mentito e, anche se non ero mai stata così stupida da non aver capito che si trattava di bugie, capivo finalmente che mi ero sentita abbastanza forte da sopportare la situazione... ma alla fine mi ero innamorata sul serio, e non sapevo affrontare quella matassa che mi stava intrappolando e consumando. Chissà cos'avevo sperato di ottenere.
Durante uno di quei litigi, Davide mi chiese se avrei voluto vivere con lui. Ricominciare daccapo, insieme.
"Lisa, ho avuto tante donne nella mia vita, è vero. Ma la tua dolcezza, il modo in cui ancora adesso abbassi gli occhi e il modo in cui ancora adesso ti abbandoni completamente, come fossimo a letto insieme per la prima volta... non vorresti vivere con me? Ce la caveremo, vedrai. Ci vorrà solo poco, pochissimo tempo. Troverò una casa..."
Le sue valigie erano per terra: se n'era andato di casa. Dormiva da me da due notti.
Ma altre volte l'aveva fatto, per pochi giorni, e io non gli credevo più.
Non potevo più credergli, e quella dolcezza era diventata odio.
Così gli dissi quello che non avrei mai voluto mi uscisse di bocca, perché non credevo più che mi avesse mai amata.

"A vivere insieme... e per cosa? Per essere quella che ti aspetta a casa mentre ti fai le altre? No, Davide... no: è molto meglio essere la tua amante che la tua donna."

Non disse nulla. Mi guardò e gli occhi luccicavano. Non so ancora adesso se di stupore, rabbia, umiliazione, incredulità, dolore o tutte queste cose insieme. Mi accarezzò la guancia e mi baciò la fronte. Mi guardò come fossi ormai consumata, col dito sfiorò la mia pancia magrissima.

In silenzio, prese le valigie.
Uscì dalla porta, senza nemmeno una parola.
E non lo rividi più.
Non seppi più nulla di lui.
Per settimane aspettai che riaccendesse il telefono, che chiamasse.
Forse cambiò semplicemente numero.
Dopo mesi, la madre del mio ex mi disse "non dire niente, ma so che ti stai tormentando... taci, Lisa, non so neanche perché ti sto facendo un favore dopo le lacrime che ho visto piangere a mio figlio per te... ma sono una donna, e so tutto, perciò ascolta bene: lui è partito con sua moglie, hanno traslocato, lontano da qui... Davide era pieno di debiti."
"Non me l'ha mai detto..."
"E perché avrebbe dovuto?"

Così, era finita. Sapevo anche perfettamente dove andarlo a cercare, ma a cosa sarebbe servito?
Conservai in una scatola quella conchiglia che avevamo raccolto insieme sulla spiaggia, e che è ancora lì.

Dopo sei anni, mi trovavo a passeggiare per le strade di Verona, dove eravamo stati felici.
Vidi un uomo che mi fissava dalla veranda di un ristorante.
Guardai meglio.
Era Davide.
Io ero con un altro, passeggiavamo e ridevamo... ma mi fermai a guardarlo, per una manciata di secondi che sembrava infinita, e nei nostri occhi c'era tutto: nostalgia, amore, l'implicita domanda "stai bene?" e niente, niente da perdonare.
Poi, una donna e una ragazzina uscirono dal ristorante e si sedettero con lui. Guardai meglio: la donna era Monica, e la ragazzina era la bambina di tanti anni prima.
Senza quasi accorgermene, guardai a terra, annuendo con un sincero sorriso.

"Cosa c'è, Lisa..?" mi chiese l'uomo al mio fianco.
"Niente, tesoro... andiamo, è una bella giornata."
Gli presi la mano e mi allontanai, dicendo a me stessa che un cerchio, finalmente, si era chiuso... avrei amato di nuovo.

6 commenti:

  1. È un peccato che i grandi amori finiscano esattamente come tutti gli altri :-)

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  2. grazie... contavo molto sul fatto che nel mio blog dovesse entrare questa storia, per intero! :)

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  3. Eh.., credo che i Mister Big lascino comunque un segno indelebile!!
    .....forse , pero'..vale la pena incontrarli..e viverli, anche se per un po'! :) un sorriso..

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  4. Ogni esperienza, seppur dolorosa, diventa utile per portarci dove siamo.
    Bellissimo post!

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  5. Già... vale sempre la pena incontrarli... anche perché, se ci piacevano così tanto, non è stato tutto un dolore, no? ;)

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