martedì 11 dicembre 2012

segni dei tempi - il trombamico della porta accanto

[Attenzione: post liberamente ispirato a una storia vera. Ringrazio MissCulettodoro per la collaborazione]

La storia che vi racconto oggi ci presenta un interrogativo spinoso: è possibile trasformare un trombamico in un quasi-moroso?
Se è possibile declassare un fidanzato a panchina o a trombamico, non sempre è vero il contrario: chi frequenterebbe seriamente una donna che, fino all'altro giorno, poteva sentire senza impegno né complicazioni?
Da sempre uomini e donne si accordano per gestire le relazioni non amorose. Ecco una veloce carrellata dei termini usati attraverso le epoche del libertinaggio sessuale.

Anno zero: "Maria conobbe lo Spirito Santo"
Anni '70: "è la mia compagna di studi".
Anni '80: "ci frequentiamo"
Anni '90: "ci facciamo le storie"
Anni 2000: "è la mia trombamica"

2012: arriviamo così alla storia del trombamico della porta accanto, e di come questo portò a interrogativi esistenziali sulla specie umana e i segni dei tempi.
Sottolineo che, per l'occasione, mi sono vestita come Marta Flavi e ho anche affittato un gommone da mettermi sulle labbra per assomigliarle di più. Quindi, se parlo in modo strano, è colpa del motore che si ingolfa.

Breve premessa sui fatti.
Lei: MissCulettodoro, gemella siamese di riccioli d'oro, uscita da relazione disastrosa con esiti fastidiosi.
Lui: amico dell'amico dell'amica di Ibiza, alloggia nell'appartemento di fronte, in perfetto stile Will&Grace.
Appena saputo dell'esistenza dell'amica dell'amica dell'amico di Ibiza e del suo mollamento, il manzo immediatamente si informava e voleva sapere tutto di lei: chi è, cosa fa, ma specialmente... posso portarle una bottiglia di vino? Perché (testuali parole) "io a quella lì darei proprio una bella botta".
Nemmeno il tempo di dire sì, no o forse, la malcapitata si trovava il pollastro in casa con una scusa qualunque, bottiglia di vino alla mano, per "festeggiare il suo compleanno". Poi il manzo si recava in un locale con amici, felice del discreto modo in cui si era presentato.
Specifico che non sarebbe stato in alcun modo possibile sapere, né in quell'occasione né in futuro, se quella sera era davvero il suo compleanno.

In ogni caso, a un'ora imprecisata della notte, a festa probabilmente finita, il tizio in questione le piomba in casa per darle la famosa botta.
"Ma sì..." si dice lei, "forse è un po' prestino per andarci a letto... ma checcazzo, ho perso 13 chili in tre mesi causa rottura e in effetti ho bisogno di una bottarella"
Peccato ci sia qualche problemino legato all'alcol, ma il manzo riesce comunque a salvarsi in corner con qualche pucci pucci.

Regola numero 1: mai accettare offerte da uomini ubriachi. Il risultato è che non dormi, non trombi e passi la notte a rassicurarlo sul fatto che prima o poi capita a tutti.

Senonché, al mattino, lui specifica "sai, ho un'altra donna".
Come sapete, questa frase equivale a "se ti sta bene ci frequentiamo senza impegno".
Come da manuale, dopo la notte in questione lui sparisce; il caso vuole che i due si reincontrino mentre la MissC. va a trovare la famosa amica di Ibiza, ma sull'aereo lui fa quasi finta di non conoscerla. Al che lei lo invita a sedersi al suo fianco e lui declina l'invito.

Regola numero 2: avete passato una notte insieme e non si è più fatto sentire. Non sei tu a dovergli parlare per prima.

Al ritorno a casa, dopo essersi goduto quel famoso "brodo di tette" che è il mare di Ibiza, con una pessima scusa ("ho perso il tuo numero") Mr Ibiza le si infila in casa e la sbatte sulla credenza, noncurante delle amiche che suonano il campanello e la aspettano per uscire.
Senza una vera ragione, MissC. non trova altro da fare che pensare "com'è carino, magari stavolta non fa nemmeno cilecca". E infatti.

Regola numero 3: quando uno viene a fare il gallo cedrone in questa maniera, fregola o meno, trombamico o meno, gli si dice di mettersi il culo a bagno e di tornare più tardi, perché la signora ha programmi per la serata. E qui aggiungo: eccheccazzo, dai.

Una volta calmati i bollori, MissC. si accorge che il tizio in questione le piace e si sogna di dirgli "guarda che non sono mica una zoccola, non porto tutti nel mio letto".
Viste le premesse, la situazione equivale a un disastro nucleare.
All'incontro seguente lui inizia a parlare di quell'altra, del fatto che si sente in colpa, "nonpossiamocontinuareavederci" e via dicendo. Conclude con un coerentissimo "ok, ti invito a cena", per poi puntualizzare "tra un paio di settimane". Eh già, perché nel frattempo doveva vedersi con l'altra.
Essendo vicini di casa, lei si gode gli arrivi e le partenze della macchina di lei, sbirciando dalla finestra.
Alla partenza dell'altra tizia segue un ultimo incontro in cui la signora insiste nel dirgli che vorrebbe conoscerlo meglio e, infine, un'ultima bottarella e un triste epilogo con mesi di silenzio senza nemmeno un "ciao".
In questo frangente, se fossimo in un cartone animato, vedremmo l'immagine di un manzo che disperatamente scappa muggendo per le praterie del Canadà.

Regola numero 4: quando devi negoziare per una compravendita, non puoi regalare la casa prima di avere una firma sul contratto che stabilisca che la controparte dovrà pagare il prezzo, altrimenti prenderà la casa, ringrazierà e se ne andrà.

E' allora che MissC. mi scrive per raccontarmi la storia del trombamico della porta accanto.
Chiedendosi come farla diventare una relazione.

Il che mi fa riflettere su un interrogativo che tutte ci siamo poste, prima o poi.
Cioè se sia possibile trasformare una frequentazione da "sbattimi come un tappeto in qualunque momento ti scatti il tarlo" a "invitami a cena, sono una brava ragazza".
Qualche maschietto può confermare che se una donna la dà la prima sera non viene richiamata se non per un'altra botta. Io sicuramente posso confermarlo.
Ma a noi donne interessa il motivo.
Se nelle addizioni "cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia", nelle relazioni possiamo dire che vale la legge del baseball: "se l'uomo fa un home run non ha senso che torni in prima base".

Senonché, a me una volta, una sola, è successo il contrario: esco con uno che mi fa quegli stessi tiri da pazzo di Mr. Ibiza (li faranno con lo stampino?). Ci frequentiamo senza impegno (come si diceva negli anni '80), ci conosciamo (come si diceva all'epoca della Bibbia), lui dice che vede anche un'altra e poi, un bel giorno, inizia a fare il puccioso e a usare frasi d'amore (ebbene, sì) per poi farmi il famoso discorso del "sono confuso, so che sei meglio tu ma non riesco a lasciarla": al che trovo sia giusto crocifiggerlo dicendogli che una certa situazione mi sta bene finché non ci sono sentimenti in ballo, ma se crede di tirarmi fuori questo bel mucchio di cagate per avere capre e cavoli, quella è la porta.
Lui esce stizzito.
Io scompaio. E, per timore di scrivergli insulti da ubriaca, cancello il suo numero dalla rubrica, dall'elenco chiamate e dagli sms.
Circa due mesi dopo torna con una dichiarazione d'amore dicendo che ha mollato l'altra e vuole mettersi con me perché mi ama e gli manco da morire. "Molto bene, vedrai che la prossima volta imparerai a fare questi conti prima di far girare i coglioni a una donna provando a prenderla per il culo". Al che gli mostro nuovamente e gentilmente la porta.
Dopo un anno e un altro incontro sessuale tra una storiella e l'altra, dopo che lui mi ha proposto in 3000 altri modi di metterci insieme, siamo ottimi amici e confidenti e ci vogliamo un gran bene (fraterno).

Quindi, parola ai commenti. Specialmente dei maschietti: esistono eccezioni alla regola dell'home run?
Una trombata occasionale può diventare una relazione?

8 commenti:

  1. interrogato rispondo: in generale direi che un ometto non se la pone mai in questi termini.
    piuttosto si chiederà se una relazione occasionale può diventare una trombata duratura.
    e questa è la biochimica del maschio. ed è anche la parte che a quanto pare conosci molto meglio di me.

    ma poi, poi, c'è altro.
    come esci dalla generalizzazione si diventa persone. e allora cambia tutto. e quello che vede il vicino di Miss C probabilmente è molto diverso da quello che vedo io.
    ma a questo punto ti parlerei di me e la risposta perderebbe di generalità.
    per restare in tema: una trombata può diventare una relazione solo se è già a monte una relazione.
    se è solo un modo per cominciare, che da qualche parte si dovrà. no?

    ps. sei al corrente che ogni volta che si posta un commento viene richiesta l'immissione di un codice? se volessi toglierlo.. (bacheca-impostazioni- post e commenti-mostra test di test di verifica - NO)

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    1. "una trombata può diventare una relazione solo se è già a monte una relazione".
      Perfettamente d'accordo.

      p.s.: ho tolto il codice, grazie per la segnalazione...proprio non lo sopporto quando lo trovo in giro! ;)

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  2. Ci vuole grande intelligenza da entrambe le parti.
    E piano piano uno dei due deve cominciare a "scoprire il fianco", altrimenti rimane un muro contro muro, o piu precisamente una gara a chi fa finta di disinteressarsene di piu.

    Praticamente una gara a chi piscia più lontano.

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    1. sono dell'idea che l'intelligenza ci voglia sempre. Sarò retrò? ;)

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  3. Mmh! Sarà che non sono un maschietto ma direi di NO! Assoluto e categorico.
    Prontissima a scrivere una rettifica, qualora venissi smentita (nei fatti) ma per ora un no e un grande brindisi per MissC che avrà affogato il tutto in molti cocktails.

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    1. Mi sa che sono della tua stessa idea.... un brindisi a MissC!

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  4. Mah......non so.., a me tutte ste' "regole" di comportamento tra i due sessi m'hanno un po' stancato ....pero' e' vero che "esistono" stabilite da chi, boh! ^_^ be'......c'e' sempre l'eccezione .., come racconti tu..

    Una trombata occasionale può diventare una relazione?, ..:)
    Se lo chiedeva anche Carrie in sex and the city.....perche' era stata con Big al primo appuntamento! ma ..GLI UOMINI TUTTE STE' SEGHE MENTALI.., SE LE FANNO ????? :)

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    1. No cara, io credo proprio che non se le facciano ste seghe mentali. Il problema sorge quando NOI donne ci facciamo le seghe mentali sugli uomini con cui scopiamo, perché magari stiamo ovulando e il nostro istinto di continuazione della specie ci rende romantiche: è questo istinto femminile a rendere necessarie le regole. ;)

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