giovedì 29 settembre 2011

Casi clinici -3- storia di un trombamico di mezza estate

L'ultimo aspirante trombamico merita un capitolo a parte nella storia dei casi clinici.
Appartenente alla categoria dell'homo stronzus in via di evoluzione, non sapeva di trovarsi davanti all'ultimo modello di Cyborgfemmina classe A - la sottoscritta -, munita di incredibili radar antifrottole con sirena ululante, quattro ruote motrici che consentono di tenere la strada nelle pericolose curve della via dell'innamoramento, airbag di serie senza push-up e occhio da "non ti sto ascoltando mentre semini indizi sulla tua pericolosa personalità narcisistica".

Più che una storiella, sembrava la guerra dei sessi.
Chi ha vinto o chi ha perso non è importante, perché alla guerra dei sessi io non ci credo.

Il suddetto aveva iniziato a puntarmi circa un anno e mezzo prima, periodo in cui - strafidanzata - lo rifiutai senza pensarci due volte. L'insistenza nel corso del tempo, che addirittura mi aveva portata a cambiare numero di cellulare, l'educazione dell'esemplare in questione e una non trascurabile affinità elettiva mi avevano portata, al termine della relazione in questione, a farci comunque un pensierino. Il pensierino sfumò quando, dopo avermi chiesto di uscire, scoprii da una delle mie migliori amiche che il soggetto in questione si intrattaneva in settimanali lotte fra le lenzuola con lei.
Seguì silenzio stampa per diversi mesi, finché una sera, complice una serata splendida in compagnia, ci incantonammo a vicenda come due ragazzetti.

Nei giorni seguenti, dopo sms a ripetizione, ricevo una chiamata del suddetto esemplare di maschio bianco con capelli biondi stile braveheart: "Dovevo dirtelo, io mi sto vedendo anche con un'altra", frasetta alla quale diplomaticamente rispondo: "Non preoccuparti, non credevo che stessi facendo vita monacale: se le cose fra noi dovessero cambiare, conto che ne riparleremo." "Certo, mi dispiace tanto, avrei dovuto dirtelo subito, sono confuso, blablabla."
Alle parole "sono confuso" la Cyborgsirena iniziò a ululare, così annotai ogni parola del blablabla sul taccuino.

Seguirono settimane come raramente se ne vivono: sull'affinità elettiva il Cyborgradar per trombamici ci aveva visto giusto. Senonché, dopo tali settimane, le cose iniziano a imbarcarsi sull'impervia via dell'innamoramento: lui spreca i "ti amo" assumendo atteggiamenti da morosetto, io dapprima ingenuamente scivolo nel romanticismo, quindi la Cyborgsirena mi ricorda che c'è un'altra, di cui non s'è più fatto parola. Avendo già catalogato il suddetto come potenziale stronzo, interpreto il silenzio come un "non ho fatto un accidente di niente per rompere con lei prima di imboscarmi in promesse e programmi di vita insieme".
Così, alle domande "vorresti essere la mia ragazza/ ti metteresti con me?", rispondevo, con un dolce sorriso post-coitum, "Non mi sembrano domande a cui poter rispondere". Lui, con la faccia offesa, si lamenta del fatto che non prendo sul serio i suoi sentimenti. Se avessi ancora 15 anni, forse gli avrei creduto.
Quando, dopo aver dormito insieme quella stessa notte in cui il suddetto fece tali incaute proposte, l'esemplare si eclissa per due giorni - guarda caso, sabato e domenica -, ho pochi dubbi: il Cyborgradar mi informa, con luci stroboscopiche e suoneria di Indiana Jones annessa, che il demente crede di fare la combo del secolo.

Dopo un paio di domandine ben piazzate - che non riporterò qui, altrimenti qualche altro maschio bianco potrebbe essere preparato all'evento nel caso gli venissero fatte - il soggetto trovavasi ad ammettere che, in effetti, anche con l'altra stava imbastendo una relazione: badate, non una storia da amici di letto - una relazione -, è diverso.
Segue, com'è ovvio, una diplomatica e signorile spiegazione sulla Cyborgsirena che mi aveva impedito di prenderlo sul serio; lo invito quindi a riflettere sulla sostanziale differenza tra una quasi-trentenne e una quindicenne, indi la discussione termina con un "il nostro treno si ferma qui", mentre, ancora, l'esemplare ribadisce la sua confusione e chiede di aspettare finché non riesce a prendere una decisione.
E' abbastanza ovvio che il tempo per le decisioni era, a questo punto, più che precluso.

Non mi resta che narrare l'aneddoto finale: pochi giorni dopo, appare in rete una mia poesia d'amore, riesumata da un vecchio quaderno e ovviamente non dedicata a lui. Poche ore dopo, sms: "Non dirmi che le righe d'amore che hai scritto sono dedicate a me? Beninteso, ne sarei onorato... buongiorno comunque."
"O.O no, direi di no... ho mai "varcato la soglia" di casa tua? Ciao comunque."
Probabilmente offeso, risponde dopo due ore: "Ah, ecco."
Al che segue, dopo cinque ore, il mio: "Beh, dai... sarà per la prossima volta. ;) ", cui ovviamente non segue alcuna risposta.
Inutile dire che dopo varie risatine per il qui pro quo, passo la giornata pensando: "Salve, mi chiamo Lisa e sono favolosa."

Dedico questo post a tutte le Cyborgfemmine che, essendo state amanti, possono snocciolare a memoria tutte le scuse che sarebbero seguite se non avessi scaricato l'esemplare.
Ebbene, anche il genere femminile evolve: possiamo goderci splendide settimane con l'homo stronzus uscendone indenni con un "grazie e arrivederci": tutto merito dell'airbag di serie, del Cyborgradar e della Cyborgsirena.

4 commenti:

  1. got ya book babes..let you know soon! xxx

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  2. Ullallà.
    waiting for an e-mail ;)

    XD

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  3. L'homo stronzus confusus non è in via d'estinzione, purtroppo... ne ho conosciuti!!
    e non si capisce come funzioni la teoria dell'evoluzione della specie con certi soggetti.
    Peer fortuna, che almeno tu, ne sei uscita alla grande!!
    ciao e grazie per la visita... mihai dato modo di conoscere il tuo simpatico cyborfemminile blog.
    Anch'io passerò a trovarti ancora

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  4. La teoria dell'evoluzione della specie maschile funziona così: primo passo, schiena sempre eretta - dalla scimmia all'uomo.
    Secondo passo, coda sempre eretta - da uomo a stronzo confuso.

    grazie per essere passata! ;)

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