giovedì 16 febbraio 2012

le fughe- la soluzione ai problemi

Parlavo con la mia amica-collega Gilda, ovviamente al corrente dei risvolti delle mie storie disastrose.
Ormai da un po', nel nostro studio ai piani alti, avevamo messo in piedi una rivolta sindacale, perciò disponevamo ora di due pause tè - una alle 11 e una alle 17, cui partecipava anche l'altra amica-collega, Giulia, che puntualmente preparava muffin a raffica (col cioccolato, con le carote, con le noci, al cocco e via dicendo).

Comodamente sedute sul mobiletto davanti alla "finestra sul cortile" dello studio di Gilda, tazza di tè in una mano e muffin nell'altra, le nostre giornate ormai passavano così, a rimirare un pazzo psicotico che ogni mattina alla stessa ora usciva dal cancello di casa sua con i capelli unti, e vestito sempre uguale.
Si diceva che il tizio in questione, che fra l'altro era anche il fratello onto di Ozzy Osburne, un tempo fosse un dottore, ma i NAS gli avevano chiuso lo studio per le pessime condizioni igieniche.
Il tizio non è, in realtà, che fosse mai stato tanto normale, ma dopo la chiusura dello studio era crollato in una buca esistenziale terrificante.
Ogni tanto vedevamo sua moglie Morticia Addams buttare la spazzatura; sapevamo anche che aveva dei figli - bambini pallidi, depressi e vestiti di cenci - che non uscivano mai di casa.
A volte, quando pioveva a dirotto, si vedeva dalla finestra il povero Ozzy che annaffiava le piastrelle della veranda, con aria concentrata e assorta, come se il suo atto avesse avuto una qualche utilità - oscura per noi mortali.

Dinnanzi a questo spaccato di vita coniugale di due poveri esseri umani, noi tre donne favolose sui venticinque (sì, è vero, un paio di noi hanno venticinque anni da qualche tempo, ormai) sorseggiavamo il nostro tè. L'argomento della giornata era, ovviamente, come Lisa mollò il moroso il giorno di San Valentino.

"Ah ma sei brava tu..." mi diceva Gilda davanti a una tazza di tè. "Tu sai anche tenere duro, pensa che io invece avevo provato a mollarlo quest'estate ma..."

Ora, c'è da dire che Gilda ha una storia un po' particolare, per la serie che lui stava con un'altra, ma poi aveva mollato l'altra, rivelando però in breve tempo di essere un dipendente affettivo che ora lei si ritrovava sul groppone.
Lei, nel frattempo, aveva rincontrato per caso il suo ex (io l'ho visto il suo ex, ed è un bocconcino), ed era seriamente indecisa se tornare con lui.
Senonché il suo nuovo moroso, che qui chiameremo Il Dipendente Affettivo, non c'era verso di riuscire a scaricarlo, perché altrimenti le si presentava sotto casa a ore improponibili.

"Pensa che quest'estate ho cercato di mollarlo ed è stato un melodramma: veniva tutte le notti sotto casa mia alle 4 di mattina"
Robe da secchiate d'acqua in testa, alla vecchia maniera.
Inizia a raccontarmi di questo melodramma continuo, e io inizio a rivedere gli ultimi giorni: rose sul cofano della macchina, confessioni di una mente turbata, minacce di suicidio e via discorrendo.

"Come se la soluzione a tutti i problemi fosse quella di comportarsi da psicopatici!" sbottavo io.

E mentre dicevo questa frase, come se l'avessimo evocato, sotto la finestra dello studio di Gilda passava il povero Ozzy, vestito come sempre, a buttare la spazzatura.
Perché almeno quello, dopo la visita dei NAS, l'aveva imparato.

3 commenti:

  1. l'importante è darci un taglio.
    che poi, quando ce lo dai, non riesci mai a non rimproverarti di non averci dato un taglio prima.
    temporeggiare non serve mai a nulla, solo a perpetuare inutilmente la sofferenza.

    ah, e comunque, secondo me non sono stati i nas, ma morticia a metterlo in riga a quel tipo lì.
    che poi a certe donne bisogna riconoscerglielo, che sono in grado di farsi rispettare e mettere i puntini sulle i e di farsi contemporaneamente venerare come dee.

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  2. Almeno con la mia singletudine me la scampo dai dipendenti affettivi...non ce la potrei proprio fare!

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  3. L'ho appena saputo.
    Morticia l'ha lasciato.
    Lui innaffiava le tegole del tetto fissando il piano di sotto.
    Pover'uomo.

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